Fotografa la carta verde, tenendola bella stesa e in condizioni normali di illuminazione.
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Si ricorda che, scegliendo l’opzione “modalità standard”, il contenuto dei file trasmessi a CreativitySafe per la registrazione su Blockchain è potenzialmente visibile al personale di CreativitySafe incaricato per il controllo e la sicurezza informatica. Premesso che la responsabilità del contenuto dei file è esclusivamente del titolare del file e che il file depositato su Creativity Cloud è visibile esclusivamente al titolare dell’utenza, CreativitySafe si riserva la facoltà di utilizzare algoritmi e/o di effettuare controlli a campione, sia di propria iniziativa sia per ottemperare alle disposizioni di legge di volta in volta vigenti, per controllare l’assenza di virus informatici o di materiale innappropriato.
Pertanto, se il contenuto dei file è confidenziale e/o contiene dati sensibili ai fini della normativa sulla privacy, consigliamo di utilizzare la “modalità incognito” per certificare i propri asset digitali. Con questa modalità, infatti, trasmetterai a CreativitySafe solo il codice identificativo univoco dei tuoi dati. La funzione crittografica che utilizzerai per calcolare il codice identificativo e trasmettercelo è la stessa di quella che usiamo noi per la certificazione sulla blockchain di Bitcoin. Un garanzia quindi di inviolabilità matematica.
Se per comodità preferisci comunque procedere con la modalità “standard” e usufruire del servizio Creativity Cloud, consigliamo sempre di proteggere con password i tuoi file. Anche perché è un’operazione semplicissima. La protezione con password di un singolo file o di più file può essere agevolmente ottenuta attraverso un software di compressione (che incapsuli i file in uno .zip e preveda l’inserimento appunto di password per la decompressione). Abbiamo a tale proposito preparato un velocissimo video-tutorial.
Una sola avvertenza. Se decidi di seguire il nostro consiglio e proteggere con password, ciò che noi certificheremo su blockchain saranno i file protetti da password. Quindi, per dimostrare la paternità di un oggetto digitale in sede di contenzioso dovrai produrre i file protetti da password (se con uno .zip file, lo zip file), non quelli “liberi”.