Se frequentate bar dove non sono ammesse slot o giochi d’azzardo, magari avrete notato il nostro logo. Da parecchi anni siamo infatti impegnati a combattere la diffusione di questa piaga nei nostri territori ed organizziamo incontri, manifestazioni, iniziative culturali per sensibilizzare i cittadini e i politici. Se qualcuno ci “imita” e da una mano, non è un problema. Quello che però vogliamo evitare è che persone o associazioni poco serie, se ne approfittino e utilizzino il nostro logo per valorizzare iniziative di cattiva qualità o controproducenti per l’immagine della nostra stessa associazione. Per questo abbiamo deciso di depositare il logo del “Movimento NoSlot” sulla blockchain di Bitcoin.
L’Associazione Movimento NoSLot – AMNS è il modo in cui una rete di comunità, territori, associazioni e singoli cittadini hanno deciso di darsi forma giuridica per continuare con più vigore ed efficacia la battaglia contro il Gioco d’azzardo patologico. Tante storie diverse che si sono incontrate e riconosciute in un impegno prima di tutto culturale. Lo scopo infatti non è contrapporsi ad un industria o ad un segmento economico. Si tratta invece di uno sforzo per tornare a chiamare le cose col proprio nome, dire no alla diseconomia e ai disvalori che le slot machines impongono, senza alcun tipo di regolamento o legge, a tanti territori.
In periodi di crisi, con l’accrescersi delle disuguaglianze economico-sociali, la contrazione del welfare e l’inasprirsi delle situazioni di bisogno anche estremo, per milioni di italiani il ricorso alla fortuna sembra rappresentare l’unica, ma illusoria opportunità per «rimettere a posto le cose». Il 6% dei giocatori abituali, ossia circa un milione e mezzo di italiani secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rientra nella categoria dei giocatori affetti da distubi comportamentali compulsivi.
Ma il problema non è riducibile alla patologia del problema. Il problema è a monte, nelle scelte e pertanto è etico, politico, economico e al tempo stesso civile. Il gioco d’azzardo di massa, forse, trasferisce ricchezza, ma non ne produce. Non solo, la pervasività dei nuovi giochi a moneta rischia di compromettere destinazione e natura di luoghi da sempre ritenuti primariamente d’incontro, anziché di consumo (pensiamo ai bar, ma anche alle sale d’attesa). In contesti perduranti di crisi e oltre limiti di fruizione e accesso che nel corso degli anni si sono sempre più assottigliati, questo gioco produce quindi non solo disvalori e dipendenze, ma vere e proprie diseconomie. Non solo le famiglie, ma anche le città, i paesi, i luoghi si impoveriscono sempre più, negando spazio, centralità e tempo alla persona.
Il gioco ha una sua funzione-speranza, che se spinta come oggi all’eccesso – un eccesso di sistema, non solo individuale è bene ribadirlo – mina l’etica del lavoro e della condivisione, a tutto vantaggio di un’etica dell’affidamento. Si confida nel caso, di confida nella sorte, si perde fiducia negli altri e le comunità di disgregano secondo un processo tanto drammatico, quando logico e inevitabile se non si pone rimedio.
Auspichiamo quindi prima di ogni proposta nel merito una presa di coscienza del problema, da parte dei cittadini, delle associazioni, dei corpi intermedi e non da ultimo delle autorità che vivono, lavorano e operano sui territori. Ci rivolgiamo a loro, a voi affinché il disagio nostro e vostro si faccia proposta aggregandosi senza pregiudiziali ideologiche o di parte.
Se vuoi informarti sulle nostre attività o entrare in contatto, visita il nostro sito: www.noslot.org