by Massimo Maggiore –
Una recente sentenza del Tribunale di Milano in tema di tutela dell’idea pubblicitaria (Repert. n 7191/2018) affronta un caso particolarmente spinoso: due agenzie che presentano la stessa idea di campagna pubblicitaria e il committente ne sceglie una delle due, generando il sospetto nell’altra agenzia di un furto di proprietà intellettuale. Il Tribunale ha dato alla fine ragione al committente ed è interessante seguirne il ragionamento, anche per capire come utilizzare al meglio CreativitySafe ed evitare gli errori commessi dalla agenzia che ha poi perso la causa.
Il Tribunale ha da un lato ribadito il principio della sola tutelabilità delle forme espressive elaborate ma non delle “idee” in quanto tali, ma dall’altro ha anche detto che in ambito pubblicitario esiste una via di mezzo tra l’idea astratta e la forma espressiva che è quella delle idee elaborate (ossia ad esempio dei bozzetti) che, pur non essendo ancora il prodotto finito, possono essere suscettibili di tutela d’autore. In particolare quando vadano oltre la semplice indicazione generica dell’oggetto da trattare, dei mezzi espressivi e degli interpreti.
Perché l’agenzia ha perso? Il giudice ha stabilito come l’idea stessa (elaborata) non fosse originale, riprendendo varie campagne e spunti precedenti. E non fosse possibile escludere, in base agli elementi probatori prodotti dalle parti, che si fosse trattato di pura “coincidenza creativa”.
Morale: se sei un autore (agenzia) metti giù le tue idee in maniera sufficientemente articolata, cerca di pensare agli elementi di originalità rispetto a quanto già presente sul mercato e possibilmente documentali. Tieni traccia di tutta la corrispondenza con il committente. E appena il dossier prova d’autore è completo … non esitare neanche un minuto a caricarlo sulla blockchain!